
Edilizia, multe condonate - iccivitella.it
In arrivo condoni più semplici e multe più leggere nella nuova riforma del governo. Ecco che tutti possono sentirsi più sollevati.
Sono in arrivo condoni edilizi più semplici e sanzioni ridotte grazie alla riforma del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001), attesa nelle prossime settimane per l’esame definitivo in Consiglio dei Ministri. La revisione normativa, prevista tramite un disegno di legge delega, punta a semplificare radicalmente le procedure edilizie e a rendere più proporzionate le multe relative agli abusi edilizi, con un focus particolare sulle sanatorie edilizie per lavori realizzati senza titolo abilitativo o con difformità.
Le principali novità della riforma edilizia 2025
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato dal febbraio 2025 una consultazione pubblica finalizzata alla semplificazione normativa in edilizia e urbanistica, che ha evidenziato 20 temi prioritari per snellire l’attuale quadro regolatorio. Il testo aggiornato del Testo Unico, che entrerà in vigore entro 18 mesi dall’approvazione, introduce diverse innovazioni:
- Iter semplificati per condoni e sanatorie edilizie, con un unico punto di accesso digitale per domande, comunicazioni e segnalazioni, eliminando la richiesta di documenti già in possesso della pubblica amministrazione.
- Sanzioni ridotte e calibrate in base all’entità e alla gravità dell’abuso edilizio, tenendo conto anche delle eventuali tutele paesaggistiche e culturali.
- Introduzione della regola del silenzio-assenso per il rilascio dei titoli edilizi: se l’amministrazione non risponde entro i termini stabiliti, la richiesta si intende accolta.
- Definizione chiara delle categorie di intervento edilizio soggette a Cila, Scia o permesso di costruire, con criteri uniformi per contributi e oneri.
- Rafforzamento dei livelli essenziali di prestazione (LEP), inderogabili anche in caso di condono, che riguardano sicurezza, igiene e risparmio energetico.

La riforma pone particolare attenzione all’individuazione delle difformità edilizie sanabili, basando la possibilità di sanatoria su criteri di proporzionalità e gradualità. Viene superato il principio della “doppia conformità”, che richiedeva la conformità dell’intervento sia alla normativa vigente al momento della realizzazione sia a quella attuale, a vantaggio della regolarizzazione soprattutto degli abusi realizzati prima del 1° settembre 1967, data spartiacque stabilita dalla legge delega.
Il rilascio dei titoli in sanatoria sarà subordinato a interventi di messa in sicurezza o all’adeguamento alle normative tecniche vigenti, garantendo che anche gli immobili sanati rispettino gli standard di sicurezza. Le sanzioni amministrative saranno proporzionate al tipo di abuso, con particolare attenzione agli immobili sottoposti alla tutela dei Beni culturali.
Un altro punto cardine della riforma riguarda la digitalizzazione dei procedimenti edilizi. È prevista l’effettiva interoperabilità delle banche dati pubbliche e l’istituzione progressiva di un fascicolo digitale delle costruzioni, che raccoglierà la storia degli interventi edilizi su ogni immobile, facilitando così le verifiche e le procedure di sanatoria.
Inoltre, sarà istituito uno sportello unico digitale per tutte le pratiche edilizie, consentendo ai cittadini e ai professionisti di presentare domande, comunicazioni e segnalazioni in modo integrato e trasparente.
Il Decreto Salva Casa e le modifiche al Testo Unico
La riforma si inserisce nel solco delle misure già introdotte dal Decreto Salva Casa 2024 (D.L. 69/2024, convertito con legge 105/2024), che ha introdotto semplificazioni importanti nella gestione delle “lievi difformità edilizie” e nella regolarizzazione di interventi edilizi interni realizzati senza titolo. Il decreto ha previsto, tra l’altro, la possibilità di recupero di sottotetti con limiti specifici, l’ampliamento dell’edilizia libera per alcune opere di protezione solare e tende da sole, e il cambio di destinazione d’uso senza opere tra categorie funzionali compatibili.
L’obiettivo è un sistema più chiaro, efficiente e trasparente, capace di sostenere la rigenerazione urbana, il recupero edilizio e la sostenibilità ambientale. L’attenzione alla digitalizzazione, alla semplificazione e alla proporzionalità delle sanzioni rappresenta un passo decisivo verso un’edilizia più moderna e accessibile, che tenga conto delle esigenze abitative e della tutela del patrimonio esistente.